DEPRESSIONE 

 

Nell’ambito della salute mentale la depressione costituisce la prima causa di disabilità a livello globale. Solo in Italia la depressione colpisce 3 milioni di persone di cui 2 milioni sono donne, ma solo il 50% della popolazione riceve un trattamento corretto e tempestivo. Secondo l’OMS nel 2030 la depressione sarà la malattia più diffusa nel mondo.

CHE COS’è?

La Depressione è un Disturbo dell’Umore. Generalmente chi ne soffre prova frequenti e intensi stati di insoddisfazione e tristezza e tende a non provare piacere nelle comuni attività quotidiane. Le persone che soffrono di depressione vivono in una condizione di costante malumore e con pensieri negativi e pessimisti circa sé stesso, il mondo e il proprio futuro. Spesso la depressione nasce dalla difficoltà di accettare una perdita o il non raggiungimento di un proprio scopo, che viene vissuto come un fallimento insuperabile.

QUALI SINTOMI COMPORTA?

Sentirsi depressi significa vedere il mondo attraverso degli occhiali con delle lenti scure: tutto sembra più opaco e difficile da affrontare, anche alzarsi dal letto al mattino o fare una doccia. Molte persone depresse hanno la sensazione che gli altri non possano comprendere il proprio stato d’animo e che siano ottimisti inutilmente. Più specificamente, la il disturbo depressivo maggiore si manifesta attraverso sintomi di tipo fisico, emotivo, comportamentale e cognitivo.
sintomi fisici più comuni sono la perdita di energie, il senso di fatica, i disturbi della concentrazione e della memoria, l’agitazione motoria ed il nervosismo, la perdita o l’aumento di peso, i disturbi del sonno, la mancanza di desiderio sessuale, i dolori fisici, il senso di nausea, l’eccessiva sudorazione, il senso di stordimento, l’accelerazione del battito cardiaco e le vampate di calore o i brividi di freddo.
Le emozioni tipiche provate da chi è depresso sono la tristezza, l’angoscia, la disperazione, il senso di colpa, il vuoto, la mancanza di speranza nel futuro, la perdita di interesse per qualsiasi attività, l’irritabilità e l’ansia.
Da ciò derivano i principali sintomi comportamentali, come la riduzione delle attività quotidiane, la difficoltà nel prendere decisioni e nel risolvere i problemi, l’evitamento delle persone e l’isolamento sociale, i comportamenti passivi, la riduzione dell’attività sessuale e i tentativi di suicidio.

Le persone che soffrono di disturbo depressivo maggiore, inoltre, presentano un modo di pensare estremamente disilluso, pensieri spontanei negativi su se stessi, sul mondo e sul futuro. Chi attraversa un periodo di depressione fa riferimento a dei “doveri” che sente di dover assolvere per rispettare i propri valori (es. “Non posso sbagliare mai”, “Se non piaccio a qualcuno, non posso essere amato”, “Se fallisco in qualcosa vuol dire che sono un fallito”, “Se ho un problema da parecchio tempo significa che non potrò mai risolverlo”, “Non posso essere debole”).

La persona depressa generalmente presenta aspettative irrealistiche: ha degli standard eccessivamente elevati sia nei confronti di se stesso che degli altri. Crede, ad esempio, che fare errori sia assolutamente vietato, che non si possano avere conflitti e che bisogna essere sempre di buon umore. Altri invece ritengono di non meritare nulla e accettano tutto quello che viene offerto loro senza ricercare qualcosa di migliore.
I pensieri spontanei che passano per la mente delle persone depresse, infine, generalmente rispecchiano la visione negativa che queste persone hanno di sé, del mondo e del futuro (pensieri automatici negativi).

Il disturbo depressivo maggiore può avere importanti ripercussioni sulla vita di tutti i giorni. L’attività scolastica o lavorativa della persona può risentirne in quantità e qualità, soprattutto a causa dei problemi di concentrazione e di memoria tipicamente presenti. Questo disturbo, inoltre, porta al ritiro sociale, che, col passare del tempo può condurre a problemi di tipo relazionale con partner, figli, amici e colleghi.

SOLUZIONI: COME SI AFFRONTA IL PROBLEMA?

La letteratura scientifica identifica tra le cure più efficaci per il disturbo depressivo maggiore, il trattamento farmacologico abbinato alla psicoterapia cognitivo-comportamentale (Fonte: National Institute for Health and Clinical Excelence, NICE, 2011).

La psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale rappresenta la soluzione più efficace per affrontare e superare il disturbo depressivo maggiore, in modo definitivo.

Il trattamento farmacologico del disturbo depressivo maggiore si rivela cruciale soprattutto nei casi in cui il disturbo si presenti in forma grave.

COME LO AFFRONTA LA TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE?

Secondo l’approccio cognitivista, i pensieri e le convinzioni negative su di sé, sul mondo e sul futuro hanno un ruolo chiave nell’esordio e nel mantenimento della depressione. Nella cura di questo disturbo, dunque, la terapia cognitivo-comportamentale si focalizza soprattutto sui modi in cui il soggetto interpreta gli eventi che accadono, vi reagisce e valuta sé stesso.

Lo psicologo si propone di aiutare il paziente a identificare e modificare i pensieri e le convinzioni negative che ha su se stesso, sul mondo e sul futuro, ricorrendo a specifiche tecniche cognitivo-comportamentali. Il cambiamento nel modo di pensare porterà a una regolazione del tono dell’umore e a modificazioni dei sintomi, che a loro volta influiranno positivamente sui pensieri. Parallelamente a ciò si inserisce l’intervento terapeutico rispetto al comportamento quotidiano del paziente, attuando in maniera graduale specifici cambiamenti e procedendo in direzione inversa rispetto alla tendenza all’inattività e all’isolamento sociale indotta dal disturbo.